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IL NUOVO GIORNO
(1989-2008) Olio su tela 50 x 70
Questo quadro, fu iniziato in Liguria,
dopo un’esperienza di un alba veramente radiosa e spettacolare
che mi lasciò un segno dentro.
Qualcosa che nel mio sentire riguardava il
futuro.
Iniziando il quadro, per le
misteriose vie che, tramite il pennello, rendono visibile il mondo nascosto
della nostra natura, dipinsi un lago, e non
il mare, non sapendo che anni dopo, sarei andato a vivere proprio su un
lago. Ma preso da movimento di mano, lì dove ancora si vede la radice, dipinsi un albero così grande
che era impossibile poter realizzare quel cielo rimastomi nel
cuore.
Sotto
l’albero iniziai a dipingere un convivio di uomini saggi, credo che quella
pianta di rose con sette fiori ancora li rappresenti. Comunque, prima che
finissi il primo maestro con bastone, seduto sotto l’albero, e dopo già tanto
lavoro, decisi all’improvviso che tutto doveva essere diverso.
E come se
fossero “passati quei tempi”, i saggi partirono per lidi lontani (forse ne
aspettiamo adesso il ritorno) e dell’albero rimasero solo le radici.
Liberato
quindi lo spazio ripresi a dipingere il cielo e tutto quello che prima non si
vedeva ma……… vicino alla conclusione del lavoro, come diverse volte per altri
quadri, una forza avversa, una specie di terribile pigrizia che vortica e pulsa
tra l’ombelico ed il plesso solare (terzo chakra), mi impedì di arrivare a
mettere il sigillo della firma a quel lavoro.
La sospensione è durata quasi 20
anni, fino a quando la voce interiore mi ha imposto di mettere fine all’opera.
Il quadro rappresenta un’epoca di pace e di armonia tra gli uomini ed i suoi
poteri: temporale a destra e spirituale a sinistra, e tra l’umanità e la
natura, grazia che attesa da molti, si manifesta appunto come l’alba radiosa
dell’anima del pianeta.
(1989) Olio
su tela 24 x 15
IL Libro è il ritaglio che rimane di uno dei primissimi quadri a olio, il cui soggetto era un angelo visto di fronte in piedi con mantello rosso.
Il cavalletto era
nell’angolo di una stanza dove dormiva un socio
ed amico del tempo di un esperimento di vita comunitaria in Liguria.
Una
notte , questa persona, fece un sogno dove gli si presentò un angelo proprio
nell’angolo del cavalletto, ma con il mantello azzurro, e gli disse delle
parole.
Quelle parole le feci tradurre
in latino e le dipinsi sul libro che posi alla base di un’asticella sottile con
la croce nella mano destra dell’angelo.
Dopo vani e faticosi tentativi di realizzare l’immagine che mi ero
prefissato, decisi di eliminare la tela ritagliando solo il libro, che probabilmente
era il messaggio che doveva arrivare.
Le
parole erano: “ Fate quello che Io faccio – date la
vostra carne, dividete la vostra carne –“
Castelli di Cannero
(1995)
Olio su tela 100 x 70
Quadro realizzato su commissione della
Madre superiora delle suore di Ravasco
di San Murizio Ghiffa(VB) in occasione
del matrimonio di
una sua nipote.
Per un’ immagine
che avesse il lago come tema, scelsi i Castelli di Cannero immersi in una
misteriosa nebbiolina che al tramonto donò al quadro un’atmosfera magica. “
Il
Volo
(2004)
Olio su
tela 80 x 100
Quadro realizzato in
occasione del mio matrimonio come
regalo di nozze alla mia sposa.
Utilizzando una sua foto, ho composto questa scena con un passaggio
spazio-temporale, dove da una parte si vede il cosmo con la nebulosa, le
galassie i pianeti e la nostra stella, a simboleggiare il momento della
costituzione della materia; e dall’altra, ciò che viene qui rivestito in questa
forma, e dove per esperienza realizziamo una sintesi personale di senso e
bellezza.
L’ambiente esotico è un omaggio alle sue radici essendo nata a cuba.
I due gabbiani in volo siamo noi che alla fine di questo
percorso, riprendiamo insieme la via del passaggio, per altre infinite
esperienze………..
La Danza Cosmica
(2009)
Acrilico
su tela 90 x 136
Questo quadro, terzo del
nuovo percorso di pittura con colori ad acqua, rappresenta l’evoluzione senza limite di tempo di tutte le anime
venute all’esistenza.
Così ogni sfera-anima partita dalle profondità oscure dell’ignoranza, può progredire
infinitamente verso la chiarezza.
Ognuna con la sua luce particolare dentro, ognuna con la sua storia, a volte satellite di un’altra che
definisce Maestro, a volte una dentro l’altra , per amore, per empatia attratta.
Ognuna un mondo intero, un santuario dello
spirito dove risuona il Verbo dell' assoluto…. Come nell’AUM che ho messo vibrante nel centro superiore del
quadro.
Ognuna un Tao o “Via” e tutte collegate da fili che ci uniscono per
sentieri invisibili a tutte le altre, nel cosmico gioco simboleggiato dalla coscienza del lavoro
spirituale della danzatrice del fuoco astrale, e dalla consapevolezza suprema
del Dio Shiva.
Divinity (2015)
Acrilico su tela 100
x 100
Quadro
molto importante, che nasce dal desiderio di rivivere, o meglio portare alla
visibilità, uno spazio, uno stato coscienza di una realtà sottostante il tempo,
la materia, l’esperienza della vita. La perpetuità eterna del mare dell’energia
in continuo divenire, con i suoi mondi, sistemi, universi, che appaiono e
scompaiono secondo l’arcana e originaria volontà di un intelligenza insondabile
con la mente.
Una
forza dal settemplice aspetto luminoso, come è scritto: “Lo Spirito Heloim
aleggiava sulle acque dell’abisso”, che sono anche l’oceano infinito del vuoto
di forma, la materia Mater che prende forma sulla superfice, il Velo di Maya
nell’aspetto teatrale e drammatico della tempesta cosmica, dove anche i
discepoli si spaurano, come nel miracolo di Gesù sul Mare di Tiberiade
(Luca 8,22-25), od anche presentandosi placido di
una insostenibile pace, verso cui l’animo umano, sente anche solo al più vago
sentore, un irresistibile disagio fino alla repulsione e fuga. E
tra le spire di questa immensa energia creatrice si manifesta la perfetta,
ineffabile ipernaturale realtà del sé divino, intoccabile dagli eventi ( in
occidente viene in genere usato il giglio per illustrare questa qualità), affiora
e galleggia il Loto sul quale in piedi e seduta, la Divinità manifesta se
stessa.
Lord
Vishnu, rappresentazione della qualità
Divina di conservare l’universo creato
Con
le sue quattro braccia , ognuna con un elemento cardinale di questo potere.
Nell’immagine
in piedi, ma anche così, con suoi chakra, risulta molto evidente l’affinità
simbolica con l’albero della vita o albero dei Sefiroth cabalistico ebraico.
L’onnipotenza
della Mazza, omniscenza nell’anello di luce, l’infinito amore divino del loto
nella mano sinistra, che tiene unite le particelle stesse della creazione, e la
conchiglia, che racchiude il suono: l’ OM
primordiale dell’evento-manifestazione con il potere di richiamare tutti
gli esseri a se, vibrando nella vita stessa alla radice del battito del cuore
degli uomini, dei soli e delle galassie stesse, e di spaventare gli asura, i
demoni dell’ignoranza, che con la paura e l’angoscia ci tengono schiavi ad una
visione così precaria e noiosa dell’esistenza.
Questi
e molti altri ancora i sensi contenuti in questa antica rappresentazione
Vedica, ma soprattutto la possibilità, in casi “particolari” di vivere lì, di essere lì e
vedere… perché, come ? …..ma nella frazione di un istante senza più tempo,
misuri l’altezza, la larghezza, la profondità e la presenza dell’IO SONO.
Ora
siccome, nessuno mi avrebbe potuto portare dall’India un immagine grande e
bella di questa classica rappresentazione, che è stata un seme di risveglio, ho
dovuto darmi da fare e dipingerla io stesso.
Lavoro
durato un anno intero che mi ha richiesto moltissimo esercizio di spirituale
pazienza.
OM SHANTI !
PARTICOLARI DEL QUADRO
Il passaggio
(2011)
Acrilico
su tavola telata 90 x 66
Dedicato
al momento in cui l’anima si spoglia degli abiti rivestiti in uno stato
incarnato, ed affronta un nuovo passaggio per continuare il suo peregrinante
viaggio verso altre dimensioni.
Ma,
sono anche possibili passaggi di stato, cambiamenti di vita pari a metamorfosi
psichiche, morti e rinascite nella medesima vita. Metamorfosi che necessitano
una perdita di identità, un lasciare indietro gli indumenti logori della
personalità.
Anche ogni
notte ci si addormenta ed ogni giorno ci si risveglia, dopo aver attraversato
un tunnel, un passaggio in uno stato diverso di coscienza di cui normalmente
perdiamo coscienza.
E
può inoltre rappresentare la capacità raggiunta di realizzare quell’abito di
luce che ci permetterà di vivere con piena consapevolezza l’infinito fluire
della vita.
L’insieme
di questi aspetti, identifica lo stato di ricerca artistico e spirituale, di
lavoro sulla propria psiche e sull’anima per essere pronti ad affrontare spazi
di realtà diversi da questa.
L’oltre,
dove i modelli per noi assoluti qui, ma già carenti nella capacità di spiegare
la nostra esistenza, probabilmente sono inadatti se non addirittura
incompatibili con la vita “integrale”.
IL GONG
“ OM SHANTI”
(2012)
Acrilico su tavola 160 x 110
Il
Sole: Padre, Mentore, Maestro del sistema solare.
Il
Sole, è la fonte è l’ordinatore, da lui procede la luce, il calore e l’energia
di quella che noi chiamiamo vita.
Una
sua modificazione vibrazionale, è una decisione presa per tutti i pianeti, e
noi non potremmo non accettarla, subirla.
Siamo
forse al momento di una nuova onda che investirà il nostro spazio vitale nei
prossimi ann, decenni e secoli....
Il
GONG è suonato! Ora sta a noi saper capire, interpretare ed evolverci nella
misura che ci è data. Quale
che siano gli eventi fisici a noi destinati, buoni o terribili, auguro a tutti
di viverli secondo quel infinito sottofondo cosmico, quella radice universale
di cui il Sole è il nostro luminoso interprete.
PACE, PACE, PACE A TUTTI!
“ OM SHANTI, SHANTI, SHANTI”
PARTICOLARI QUADRO
Il MISTERO DI S.CATERINA DEL SASSO
(2016) Acrilico tela 136 x 60
Questo quadro mi è venuto alla mente, il
giorno della visita all’eremo di “Santa Caterina del Sasso”.
Essendo andati in un giorno di pioggia, il
numero dei visitatori quel giorno fu assai modesto, questo ci permise di
soggiornare nella chiesa indisturbati e in una speciale atmosfera di pace.
Mi parve che fosse facile raggiungere un buon
livello di meditazione, come se l’ambiente favorisse molto la concentrazione
interiore, oltre che la preghiera più esteriore.
In qualche modo mi si formò l’idea che fosse
un portale verso dimensioni spirituali parallele e che in quel posto questi
diversi stati dell’essere trovassero un contatto.
L’immagine mi si formò spontanea nella mente,
due S.Caterina, una di fronte all’altra, congiunte con un ponte ideale. Una il
riflesso spirituale dell’altra, abitata da esseri dal corpo più sottile,
separata da questa, da una barriera energetica. Spazio intermedio, che può però essere
attraversato dalle anime sensibili e pronte a vivere le esperienze trascendenti
questa natura, rappresentate dai gabbiani nell’atto di volare ed attraversare
quello spazio e rivestendosi così di un aura di bianchezza.
Nostro compito realizzare questo ponte per congiungere queste due realtà della nosrta natura, normalmente separate, poi attraversalo per poter comprendere il mistero ddel nostro essere presente!
Il VENTO
(2012)
Acrilico tela 145 x 71
Tratto dall’esperienza di natura in Sardegna e nell’isola di
FuerteVentura, dove il vento è dominante con questa straordinaria forza di
sferzare il corpo con la sabbia, e contemporaneamente svuotare la mente dai
pensieri.
Liberati dal fastidio
reattivo della personalità, il vento è un liberatore potente, un trasformatore,
che ci colpisce per pulire e rinnovare le pesantezze
statiche del nostro inconscio.
Agarbathi
(2008)
Acrilico
su tavola 140 x 36
Pannello
realizzato per il centro di studi teosofici di Verbania.
La parte
sinistra ipotizza una riserva di potenziali semi, ognuno dei quali può dare
vita ad un intero universo.
Ognuno contenente il principio sintetico trinitario
della creazione; da questa, si distacca il seme che diventa l’uovo cosmico,
quello che all’interno contiene in embrione tutto il percorso evolutivo
dell’universo che da esso si svilupperà.
All’interno il sole del logos con i
sui dodici principi esplicativi, che si ritrovano nuovamente sviluppati all’esterno,
dove andranno a fecondare la croce o punto di intersezione di Spirito e
Materia .
Da questa si
dipartono i Raggi di luce che guideranno di volta in volta i periodi di
crescita, progresso e sviluppo del piano evolutivo.
Uno di questi
viene ad incidere sulla superficie dell’acqua, come espressione della qualità
sempre identica nella sostanza ma continuamente mutevole nella forma, elemento
psichico superiore capace di infinita memoria, che si può identificare con
l’intelletto collettivo dell’umanità.
Questo raggio genera la descrizione in
tutte le lingue possibile, presenti passate e future della Verità.
Gli altri
raggi intanto lavorano in altro modo alla manifestazione nella natura della
conoscenza, per questo ho messo il tempio di Stoneage, la montagna sacra, la
visione dei pianeti, credo Giove in particolare come anime viventi e
comunicanti realtà alle quali dovremo presto aprirci.
PSICHE INCONSAPEVOLE
Olio su
tela 96 x 102
In questo dipinto, la
ragazza in primo piano, rappresenta
la nostra mente con la sua tipica debolezza alla distrazione, la facilità con cui viene presa da
elementi transitori, che con il potere dell’illusione ci allontanano dal centro del nostro “se”.
Per questo ho
scelto quel carattere un po’ romano antico, di un piacere leggermente
decadente.
Ma, dietro questo stato quasi intrattenibile della
nostra mente a correre dietro la sua sventatezza, c’è una direzione superiore,
di ordine trinitario rappresentata dall’anziano e dai due angeli laterali, che
come un sole intellettuale agiscono a nostra insaputa, per la ricostruzione del
tempio del nostro corpo.
La salita al tempio è molto ripida per rappresentare la grande difficoltà
del percorso.
I tre elementi superni, vanno intesi relativamente alle nostre
convinzioni, come principi dinamici ad esempio : Principio-Azione-Effetto-
nuovo principio, nuova azione nuovo effetto…etc;
o come
Creazione-Conservazione-Distruzione (rinnovamento), ed ancora il principio
religioso trinitario dell’amore universale.
Ma anche come altre espressioni ternarie esoteriche
della cabala ebraica o della mistica induista.
Tutte vogliono darci un’ interpretazione di questo
percorso di ricerca, scoperta e ricostruzione del nostro corpo come tempio di
un “io” umano riconciliato con se stesso e con il cielo, accordo armonico e
luminoso rappresentato dall’arcobaleno che si forma dove le acque superiori
scorrono nel piano più basso.
Ossia dove il condensato precipitato dalle nuvole,
che sono pensiero spirituale (astratto per il nostro sentire) diventa fruibile
come esperienza efficace sul piano della nostra natura umana.
La tecnica è sempre olio su tela con l’uso
dell’aerografo sempre ad olio, inserimento di argento lavorato per il bracciale
della ragazza.
PS: il quadro, come altri, dopo la realizzazione di Vishnu Narayana, è in rielaborazione per raggiungere un livello pittorico superiore e quindi maturando anche le informazioni espressive, sarà finito con lorori acrilici che si adattano meglio a questo nuovo percorso.
L’ONDA
(2010) Acrilico tela 87 x 87
In un presente del pianeta Terra
in cui da più fonti scientifiche e non, ci parlano di cambio vibrazionale di
modificazioni dell’asse terrestre, ecc, ecc; arriva “L’Onda”
E’ un’Onda di grande potenza
rinnovatrice che ingloba in un rivoluzionario movimento che coinvolge la terra
ed il cielo. Tutto diviene “UNO” nel “Qui ed Ora”.
La quasi staticità del primo
piano del quadro, dove la sabbia sembra appena sfiorata dall’acqua, ci fa
comprendere di restare fermi, pacifici, calmi e radicati in “madre terra”; pur
nella solitudine di un mondo nuovo dove con poche ed antiche “pietre” inizierà
una novella epoca.
Al di sopra, le turbolente acque che
rappresentano le nostre emozioni ed il mondo astrale.
il tutto, al di sotto di un cosmo che sembra precipitare
anch’esso quaggiù con piroettanti luci di pensieri non ancora conosciuti alla mente, dove affiorano sia immagini del passato
sempre presente ed anche proiezioni di un “fantastico futuro”, collegato al
cielo dalla “luce Divina” che fu, che è e sarà per sempre.
Zingara che legge i fondi di caffè
(2010)
Acrilico su tavola telata 90 x 60
1° premio “Arte e Caffè ” internazionale Milano 2011
Sul tavolo, alcuni dei tradizionali strumenti della
divinazione, tra i quali prende di diritto posto anche il caffè, che dopo aver
donato il piacere intenso del suo aroma e assaporato tutta la soddisfazione del suo gusto, ancora ci
gratifica con ulteriori compiacimenti, permettendoci di farci indovini leggendone
i fondi rimasti a tingere variamente il letto della tazzina.
Questa pratica è definita
“caffeomanzia” e fu ereditata dalla tradizione turca.
Dall’intangibile piano delle
semplici ed immutabili leggi rappresentato dal tetraedro, si discende fino a
questa natura, dove tutto diviene complesso, indistricabile e nebbioso, come il
fumo degli incensi nel vano sul carro della nostra zingara.
In questa dimensione misteriosa,
la sfera di cristallo con il suo mondo sottosopra, ci dice, che al contrario
dell’uomo comune, il quale cerca nel mondo concreto e sensibile la spiegazione del
divenire umano tale da soddisfare i bisogni della sua razionalità, la nostra
veggente, è certa che ogni causa è da ricercarsi nelle occulte forze che si
muovono nell’invisibile.
Questo mondo, così
imperscrutabile agli occhi profani, si riflette nella nostra vita e per lei si
manifesta in una serie innumerevole di segni da cogliere, da indovinare o
percepire.
Ecco che dalla apparente
casualità della disposizione dei fondi di caffè, la nostra maga, vedrà le ombre
riflesse di un futuro forse già scritto, oppure userà il pendolino che con il
suo flebile movimento le dirà cosa è bene o male, o leggerà il libro che dice
ogni cosa con le immagini, ma solo a chi lo sa leggere..., a chi abbandonandosi
medianicamente si apre alla visione intuitiva.
Tra queste carte, due sono scoperte,
il “Bagatto” che rappresenta normalmente il postulante ma anche il mago o l’artista che può mettere il suo pennello al
posto della bacchetta nella mano alzata del bagatto, ed il “carro” che vuole
essere di buon auspicio per la riuscita dell’opera, con l’artefice saldo alla
guida del mezzo e delle forze necessarie al conseguimento di un successo.
la Fontana del Tempo
(2011)
Acrilico su tela 100 x 80
Il quadro parte senza un soggetto preciso e la composizione
cresce passo passo seguendo il filo dell’immaginazione.
Alla fine ne risulta un insieme ancora una volta
significativo dal punto di vista dell’interpretazione simbolica, con alcuni
riferimenti di natura alchemica: una qualche somiglianza della fontana al tema
della quindicesima carta dei tarocchi, il solve et coagula, il
vaso dell’opera etc. le ninfee sono sette etc..
Per accennare alla traccia dei pensieri seguiti nell’arco di
tempo della realizzazione, il soggetto principale è il tempo che ci vincola ad
ogni nascita sia maschile che femminile, sottoponendoci alla tortura di vedere
nelle crepe delle statue la decadenza dei corpi, passaggio tormentato vissuto
nelle nebbie della natura.
Tuttavia, lavaggio dopo lavaggio, purificazione dopo
purificazione, possiamo risalire dalle profondità marine dove albergano i
mostri dell’inconscio, fino a dominarli, del più temuto farne sgabello della
nostra consapevolezza, tenere in mano il tridente di Poseidone (in questo caso
il bastone è quello tipico del Dio Shiva) ed infine governare il nostro tempo.
Nel Maestro della
fontana c’è un cenno allegorico all’Artista dell’ Opera e senza
volerlo un richiamo forse autobiografico all’artista, difattila necessità di un soggetto idoneo, mi ha portato quasi accidentalmente
allo sviluppo di un autoritratto.
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